Dal sacco di Palermo al museo diffuso del liberty

 

Il boom edilizio che ha caratterizzato Palermo tra gli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo è più tristemente noto come “Sacco di Palermo” poiché,  a causa di un’espansione edilizia senza controllo, furono abbattute tantissime architetture liberty. Il caso emblematico è quello di villa Deliella, che era situata a Piazza Francesco Crispi. Era stata progettata da Ernesto Basile nel 1898 per la famiglia dei principi Deliella, gli arredi erano delle officine Ducrot, e venne distrutta nel 1959, tuttavia i permessi per le nuove costruzioni non furono più accordati e da allora l’area è stata destinata ad un parcheggio.

 

Nel 2021 la Regione Siciliana ha deliberato di acquisire l’area per edificare un museo del Liberty siciliano. Si vuole dare vita ad un progetto ambizioso, l’idea è quella di creare un vero e proprio itinerario che porrà in dialogo l’area dove sorgeva villa Deliella con alcuni luoghi-simbolo come il villino Ida in via Siracusa che diventerà un museo dedicato alla memoria di Ernesto Basile, come il villino Favaloro che sarà la sede del Museo Regionale di Fotografia e il villino Florio destinati ad ospitare esposizioni temporanee. L’intento è quello di una innovativa  progettazione degli spazi che però punti al recupero della memoria delle architetture liberty della città.

 

L’Assemblea annuale del Réseau Art Nouveau Network, svoltasi in Francia a giugno 2022, ha deliberato che il liberty palermitano entri a far parte dell’itinerario culturale riconosciuto dal Consiglio d’Europa. Il circuito europeo mette in relazione, per scambi culturali e progetti comuni, le più belle e significative realtà del patrimonio europeo modernista  di Bruxelles, Vienna, Riga,  Barcellona, Budapest, Nancy.