Galleria Regionale di palazzo Bellomo, Siracusa

 

 

Ubicazione, città, via

Via Capodieci, 14 – 16 – 96100 Siracusa (SR)

Tel 093169511

 

Fruibilità, biglietto, orari

Biglietto intero euro 8,00; ridotto 4,00

Dal martedì alla domenica 9,00-19,00

 

Categoria museale

Museo d’arte medioevale e moderna

 

Logica espositivo-museale, storia del museo

La Galleria è ospitata in un prezioso contenitore di epoca sveva, ampliato poi nel XV secolo dalla famiglia siracusana dei Bellomo, che ne fece la propria dimora. Nel 1948, dopo i necessari riadeguamenti, il Palazzo divenne sede espositiva. L’esposizione segue la consueta scansione cronologica cercando di integrare strettamente, secondo la cultura museografica degli ultimi decenni (come ad esempio in Scarpa), i manufatti artistici alla specificità architettonica dell’edificio.

La raccolta si è costituita per contributi provenienti da chiese e conventi o attraverso donazioni e acquisti.

 

 

Contesto ambientale

Il museo si trova ad Ortigia, nel pieno centro storico di Siracusa

 

Descrizione del museo

Il museo raccoglie manufatti provenienti dal siracusano e da tutta la Sicilia orientale tra l’età bizantina e il XVIII secolo. Si parte dal primo piano ruotando attorno al bell’atrio centrale con la scala scoperta, seguendo l’esposizione delle sculture paleocristiane e bizantine, per arrivare poi a quelle arabo normanne e quindi giungere alla produzione pittorica e scultorea quattrocentesca di scuola catalana e di ambito locale. Al secondo piano ecco uno spaccato del rinascimento in Sicilia e fuori dall’isola, la scultura a la pittura manierista, barocca e poi settecentesca e infine la ceramica dal ‘400 all’800.

 

La visita al museo è imprescindibile per almeno cinque sue grandi opere. Intanto un capolavoro assoluto, l’Annunciazione assai danneggiata di Antonello da Messina esposta nel salone del camino, nel quale le vere trifore aprono sul cortile una visione prospettica che riecheggia quella de La Madonna del cancelliere Rolin di Van Eyck. Un’opera cardine per la sintesi tra indagine minuziosa, fedeltà mimetica fiamminghe e razionalità prospettica e geometria italiane. Poi la splendida, tenerissima e misurata Madonna del Cardillo di Domenico Gagini ed il Sarcofago di Giovanni Cardinas del figlio Antonello. Scorrendo tra gli interessanti esempi di caravaggeschi, ecco quello di un caravaggesco della primissima ora, il siracusano Mario Minniti amico e modello del Merisi, con il suo Il Martirio di Santa Lucia, versione meno alta, più classicheggiante e scolastica del Seppellimento di Santa Lucia del maestro lombardo. Altre due eccezionali opere sono il quattrocentesco Polittico di Santa Maria e L’Immacolata e santi del Borremans.