Museo Regionale Interdisciplinare di Messina

 

 

Ubicazione, città, via

Viale della Libertà, 465 – 98121 Messina (ME)

 

Fruibilità, biglietto, orari

Biglietto 8,00 euro intero, 4,00 euro ridotto

Dal lun al sab 9,30 – 19,00. Dom 9,30 – 13,30

 

Categoria museale

Museo d’arte medioevale, moderna e contemporanea

 

Logica espositivo-museale, storia del museo

Il Museo occupa i locali dell’ottocentesca ex filanda Mellinghoff per le mostre temporanee e dell’adiacente ex monastero basiliano di San Salvatore dei Greci. Interventi recenti hanno portato all’attuale configurazione degli spazi e del percorso espositivo. L’ordinamento espositivo si articola in una serie di percorsi dialettico-comparativi di materiali diversi, secondo una disposizione elastica ed interpretativa, la chiave di lettura più adatta per una percezione immediata della complementarità dei processi fenomenologici in un dato momento storico.

 

 

L’apertura attraverso ampie vetrate sull’area esterna all’edificio di brani architettonici, accostati fra loro in modo da proporre l’unità compositiva originaria, consente la conoscenza, attraverso il metodo comparativo, dei mutamenti della cultura messinese attraverso i secoli. La sistemazione cronologica dei materiali quindi è studiata con una duplice finalità museale: all’interno per individuare i percorsi; all’esterno, nelle tappe del secondo circuito, per permettere ad esempio di poter osservare un dipinto del ‘500 e del ‘600 e al di là delle vetrate di poter fruire contemporaneamente della visione di un portale rinascimentale o di una finestra architravata barocca. In tal modo si crea simultaneamente la visualizzazione unitaria di un periodo storico e di una cultura.

 

Contesto ambientale

Città di Messina, circonvallazione zona nord

 

Descrizione del museo

Il Museo illustra l’arte figurativa messinese dal secolo XII al XIX.

Nelle quattordici sale d’esposizione sono stati privilegiati moderni criteri espositivi, un ordinamento che segue una visione non selettiva o gerarchica, legata alla notorietà di alcuni manufatti, ma un criterio che nelle periodizzazioni storiche dell’arte comprenda qualsiasi genere e materiale. Questo anche a causa della eterogeneità e della differenziazione della provenienza dei materiali della collezione appartenenti ad ambiti molto diversificati che abbracciano quindi anche altre aree di interesse, come la storia del costume e del gusto del territorio.

 

Il Museo ospita capolavori pittorici e scultorei di altissimo valore quali le due testimonianze del passaggio in città del Caravaggio e “La Resurrezione di Lazaro”; il “Polittico di San Gregorio” di Antonello da Messina; le madonne con Bambino di Laurana e Antonello Gagini e poi altre eccellenti opere di Mattia Preti, Mario Minniti, Antonello da Saliba; il così detto Monumento Balsamo ed una stupenda “Natività” di Ignoto del XVII sec.

 

Ma, come già detto, il contesto espositivo è ricco, vario, differenziato. Nei vari percorsi espositivi (contraddistinti a seconda dell’epoca da colori diversi) troviamo opere lapidee bizantine, normanne tre e quattrocentesche come i capitelli, gli stipiti, i portali, gli architravi, i sarcofagi. Pregevole la presenza dei pannelli lavorati a tarsia e a mischio del Seicento e Settecento di eccellenti maestranze locali e poi gli arredi sacri, i mosaici e il materiale ligneo, tra cui la “Croce Stazionale” attribuita a alla bottega di Giunta Pisano.