Museo delle Trame Mediterranee Gibellina

 

 

Ubicazione, città, via

Baglio Di Stefano – 91024 Gibellina (TP)

37.80187814034301, 12.881961844736695

 

Fruibilità, biglietto, orari

Dal Lun al Sab 9,00 – 18,00

Tel 092467844

 

Categoria museale

Museo d’arte ed etnoantropologico

 

Logica espositiva e museale

Il museo nasce nel 1996 da un’idea di Ludovico Corrao come frutto di una lunga elaborazione culturale della Fondazione Orestiadi. La logica espositiva non è strettamente pertinente alla museologia, perché questo più che un museo è piuttosto uno spazio fluido, continuo dove gli ambienti e gli oggetti sono un tutt’uno, si interrelazionano, dialogano come in una istallazione d’arte contemporanea. A questo fine sono estremamente stimolanti e indovinate le calibrature degli spazi e la distribuzione di oggetti e scenografie. Eccellenti le scelte di illuminazione.

 

 

Contesto ambientale

Il museo, uno degli edifici che danno sul Baglio Di Stefano, è ospitato in un granaio ristrutturato dalle grandi archeggiature acute ed il soffitto a capriate.

Gli ambienti che si articolano attorno all’antico baglio ospitano nei diversi locali la collezione tessile, quella di gioielli, quella della ceramica e la stupenda collezione di arte contemporanea di Ludovico Corrao. Ogni oggetto, ogni argomento espositivo è intrecciato però nella discreta e delicata tessitura, la vera linea conduttrice del museo, quella del dialogo tra le culture mediterranee.

 

Descrizione del museo

Il Museo parte da due geniali principi. Il primo è quello di annullare le distanze e le categorizzazioni che separano ancora oggi la cultura alta da quella materiale, le cosiddette arti maggiori da quelle minori. Il secondo principio, più sottile, quello di esporre non secondo un concept, una filosofia museale ma seguendo l’astrattezza di un’idea, quella di delineare lo spirito della cultura mediterranea. E per fare ciò si scardinano le consuete strutture ordinatrici dei musei, quelle temporali e geografiche (o geopolitiche), per far emergere in realtà un ordito, un nesso intangibile che lega senza filtri né mediazioni Oriente e occidente, sud e nord, passato e presente. E’ l’arte tessile, nella sua dimensione più artigianale e popolare, che costituisce il più visibile filo conduttore e dà senso a questo singolare museo come sottile elemento di relazione, confronto e sincretismo delle culture che si affacciano sul Mediterraneo. Più che osservare delle cose collocate in uno spazio il visitatore fa astrazione ragionando sui motivi che legano manufatti appartenenti ad ambiti culturali diversi assai eterogenei dall’ordito e dalla architettura dei tessuti alle ceramiche o alle pitture, dall’arabesco dalle geometrie intrecciate ai reperti archeologici, ai gioielli, agli arazzi, dalle sculture, dalle terrecotte, ai tessuti o ai gioielli, dalle tavole agli originali capi di abbigliamento etnici. Il tutto in un dialogo fertilissimo con alcune opere e istallazioni di arte moderna volute da Ludovico Corrao.