Museo Archeologico di Adrano

 

 

Ubicazione, città, via

Piazza Umberto I – 95031 Adrano (CT)

 

Fruibilità, biglietto, orari

Da lunedi a sabato dalle ore 9.00 alle 18.30. Domenica dalle ore 9.00 alle 13.30

Biglietto singolo intero: 4,00 € Biglietto singolo ridotto: 2,00 €

 

Tipologia museale

Museo polifunzionale

 

Logica espositivo-museale, storia del museo

Dopo il suo restauro nel 1958 il castello di Adrano fu destinato a sede museale per ospitare il patrimonio archeologico proveniente da recuperi occasionali, donazioni e dagli scavi condotti in territorio adranita dalla Soprintendenza archeologica di Siracusa e dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania. Significativo fu l’impegno in questo senso del grande archeologo Luigi Bernabò Brea e del professore Saro Franco, alla cui memoria il Museo è intitolato. I cinque livelli dell’edificio sono divisi tematicamente per sequenza cronologica mammano che si sale di piano: al piano terra la preistoria; al primo piano l’età arcaica; al secondo l’età ellenistica; al terzo i reperti di età romana e tardo antica; al quarto la collezione storico-artistica e la biblioteca. Dalla stupenda terrazza che percorre la sommità del bastione e da quella sommitale del castello si apre una superba vista su Adrano e sul territorio.

 

 

Contesto ambientale

Il Museo, come detto, è ospitato nel Castello di Adrano, rappresentativo dongione normanno

costruito da Ruggero I  negli ultimi anni del XI secolo, in pieno centro di Adrano

 

Descrizione del museo

La collezione espone reperti archeologici dal neolitico medio (6500 – 3500 a.C.) al medioevo (XI secolo d.C.), la pinacoteca Sangiorgio Gualtieri, collezioni etnoantropologiche, raccolte librarie ed un archivio storico. Di grande pregio per la ricerca archeologica la sezione del neolitico che presenta oggetti provenienti da Adrano, Ramacca, Centuripe e i materiali dell’età del rame e del bronzo dell’area etnea. Tra questi la celebre ceramica impressa nello stile di Stentinello, con i relativi punzoni in terracotta, i bellissimi vasi in stile castellucciano (anfore, vasi a fiasco, tazze attingitoio e “fruttiere”). Tra i reperti arcaici più degni di nota quelli provenienti dal sito siculo di Mendolito (da cui proveniva l’unica epigrafe in lingua sicula di carattere pubblico in nostro possesso, esposta ora al Museo Paolo Orsi di Siracusa) e infine ceramiche nello stile di Licodia Eubea. Molto interessanti anche una statuetta bronzea di banchettante (530 a.C.), antefisse a testa femminile e a protome gorgonica (525-500 a.C.) e una testa di cavallo di terracotta (425-400 a.C.), raro esemplare di artigianato indigeno. Al secondo piano sono assai rappresentativi dell’antica Adranon le collezioni di ceramica greca ed indigena classificata tra il IV ed il I secolo a.C.