Paolo Balsamo

 

(Termini Imerese, 4 Marzo 1764-Palermo, 4 Settembre 1816)

 

Proveniente da una famiglia di contadini benestanti,  proprio a causa delle sue origini fu avviato agli studi di agraria . Pur essendo ordinato sacerdote proseguì gli studi spaziando dall’economia alla matematica(che gli fu insegnata dall’illustre astronomo Piazzi), dalle lettere al diritto,  all’agraria.  Nel 1787 prese parte al concorso per l’assegnazione della cattedra di Agricoltura nell’Accademia di Palermo,  ottenendo l’ambito incarico a soli 23 anni.  Prima di formalizzare l’assunzione,  fu inviato in giro per l’Europa, allo scopo di studiare le più moderne tecniche di coltivazione della terra e di confrontare le proprie ricerche e i propri progetti con i più eminenti studiosi del tempo.  Dopo aver soggiornato in Toscana e in Lombardia,  si recò anche in Francia e in Inghilterra,  dove rimase circa due anni e dove conobbe Young,  con il quale istaurò una cordiale amicizia e del quale assimilò gli insegnamenti che tradusse nei suoi scritti, adattandoli alla Sicilia.

 

E’ in questo periodo che formulerà il principio che sarà il centro di tutta la sua dottrina :”occorre favorire non la piccola ma la grande proprietà,  purchè si riesca a liberarla da tutti quei vincoli feudali che ne ostacolano lo sviluppo. ”

 

Rientrato in Sicilia nel 1790, dopo un breve soggiorno nei Paesi Bassi, iniziò il suo insegnamento nell’Accademia anche se, più che agli allievi,  egli intendeva rivolgersi ad un pubblico di agricoltori e proprietari terrieri per spingerli ad affrontare maggiori spese per il miglioramento della terra , ad ingaggiare un maggio numero di lavoratori e a rendere più agevole la vita di questi ultimi.  Nel suo impegno,  teso ad affrancare la Sicilia dai sistemi feudali,  egli fu portavoce di quella parte più illuminata dell’aristocrazia isolana,  che avvertiva la grande forza che l’agricoltura poteva ancora avere per un maggiore sviluppo del Paese.

 

Nel 1806 divenne titolare anche della cattedra di Economia e Commercio,  che era stata accorpata a quella di Agricoltura.

 

Nel 1812 fu il principale estensore della Costituzione del Regno Indipendente di Sicilia, che segna un momento fondamentale di avvio di una riforma democratica anche se non così avanzata come quella francese.  Vivrà gli ultimi anni della sua esistenza tra l’insegnamento universitario,  l’alto incarico di Bibliotecario del Re e gli impegni del Parlamento di cui,  in quanto Abate,  era membro di diritto (riuscendo, tra l’altro, a fare approvare una riforma radicale del sistema impositivo fiscale).

 

Morì il 4 settembre 1816,  a Palermo dove stabilmente risiedeva. Tra le sue opere ricordiamo: ”Corso completo degli elementi di agricoltura teorico-pratica”, ”Memorie segrete sulla istoria moderna del Regno di Sicilia”, ”Memorie economiche ed agrarie riguardanti il Regni di Sicilia”, ”Giornale del viaggio fatto in Sicilia  e particolarmente nella contea di Modica”, ”Princìpi di agricoltura e di vegetazione per gli agricoltori di Sicilia”, ”Notizie sulla agricoltura di Fiandra”. Molti suoi studi sono stati tradotti e pubblicati in Francia e in Inghilterra.