Vincenzo Fardella di Torrearsa

 

(Trapani 16 Luglio 1808-Palermo 12 Gennaio 1889)

 

Nacque da una delle più antiche e prestigiose famiglie aristocratiche di Trapani; fu, nel 1871 il primo Presidente del Senato del Regno a Roma,e non fece mai mistero delle sue idee contrarie alla politica antiautonomistica della Sicilia attuata dal Re Ferdinando II di Borbone. Fu figura di primo piano nella Rivoluzione siciliana del 1848 e del susseguente Stato di Sicilia.Quale Presidente della Camera del costituito Parlamento Siciliano, fu lui a dichiarare decaduta la dinastia borbonica e ad offrire il trono vacante di Sicilia al Duca di Genova, figlio secondogenito di Carlo Alberto.

 

Dopo la restaurazione e la fine della “Rivoluzione Siciliana degli anni 1848 e 1849”, fu esule a Torino, Genova e poi a Nizza svolgendo grande opera diplomatica per mantenere consensi e simpatie sulla causa siciliana. Rientrato in Sicilia dopo lo sbarco dei Mille, viene nominato Presidente del Consiglio di Luogotenenza e il 18 febbraio 1861 viene eletto, nei collegi di Palermo e Trapani, nel primo Parlamento Italiano, con la carica di vicepresidente della Camera dei Deputati.

 

Nel maggio del 1861, viene nominato da Cavour ambasciatore del nuovo regno d’Italia presso Svezia, Norvegia e Danimarca. Si dimise dalla Camera quando fu nominato Prefetto di Firenze. Nel contempo viene nominato senatore.

 

Fu insignito nel 1864 da Vittorio Emanuele della Commenda dell’Ordine Mauriziano, fu Vicepresidente del Senato e ricevette l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Supremo della SS. Annunziata. Dopo la presa di Roma del 1870, venne eletto presidente del Senato. Mantenne tale carica fino al 1874, anno in cui, quasi settantenne, si ritirò in Sicilia e pose fine alla sua carriera politica.

 

Negli ultimi anni, vissuti tra Trapani e Palermo, coltivò con impegno i suoi studi storici e socio-economici. Fu dal 1883 Presidente onorario della Banca mutua popolare di Trapani, curò lo sviluppo della Società Siciliana di Storia Patria, di cui fu presidente e iniziò la stesura di “Ricordi sulla Rivoluzione Siciliana degli anni 1848 e 1849”.

 

Morì il 12 Gennaio 1889 all’età di 81 anni.